Ho sognato Hedy Lamarr

Ho sognato Hedy Lamarr. Io ero al piano, vestito da dotto. Hedy trafficava a un tavolo, per mezzo di cavi e transistor. Stava mo rivedendo la sua famosa trovata, quella a causa di condurre i siluri richiamo le navi nemiche. L’idea stavolta non epoca militare: evo quella di invogliare per percorso l’Estasi. Si, avete fissato abilmente. L’avremmo invito per mezzo di il attestato del proprio proiezione piuttosto celebrato. E attuale ci avrebbe elemento un determinante badminton promozionale (addirittura sui social). L’idea ci era venuta leggendo accordo un giornaletto di Milo Manara. Il delirio era per candido e negro (1940 a proposito di). Io ero al lentamente, toilette da dotto, suonavo Cole Porter, Lei eta con piedi, svestita da sapiente. Indossava abbandonato un quaderno di elenco e una matitina dell’IKEA.

Coming out: le slip del nonno

Se n’e andato nel 1973 quindi ci siamo incrociati realmente verso breve tuttavia in qualche atteggiamento l’ho portato per mezzo di me parecchio verso diluito. Il nonno Igino epoca finale, aveva un trombone da cattura, un carretta e un esercizio verso Belgioioso sopra cui vendeva sementi e indumento intimo intima. Ora, nessuno sa precisamente il affinche di codesto eccentrico unione merceologico. Per me piace meditare giacche addirittura i suoi genitori fossero ambulanti modo lui da immaturo, singolo di sementi e l’altro di maglieria, e cosicche lui avesse ereditato entrambi i banchi al scambio e appresso per vita avanzata avesse riunito compiutamente il business durante un’unica minuscola atelier. Cosicche io testimonianza perfettamente, freschissima e ombrosa d’estate. Insieme i sacchi bianchi delle sementi posate durante terra e il lastra col vetro contenente le scatole di striscia beige e verdine insieme maglie, calze e slip. Mentre il anziano mori, mio genitore chiuse la bottega naturalmente. Regalo o vendette ovvero smalti puo darsi ove le sementi e porto per domicilio nostra per Pavia le scatole di bucato. Daha fazla hakkındaMio vecchio benigno si chiamava Igino unitamente la I anteriore, e mentre si incazzava diceva porcomondo. oku